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Come prepararsi alla stagione fredda

Come prepararsi alla stagione fredda

Strategie di prevenzione per far fronte ai malanni invernali

Come ogni anno l’autunno porta con sé i primi freddi e i primi malesseri che diventeranno comuni e frequenti durante l’inverno, ma l’autunno è anche il periodo dell’anno ideale per mettere in campo le strategie opportune per affrontare l’inverno riducendo il rischio di ammalarsi.

Pensare al binomio prevenzione-malattie invernali potrà richiamare alla mente di molti i vaccini antinfluenzali che, in realtà, sono solo una delle tante possibilità di prevenzione. Chiariamo subito che in questa sede non ci avventureremo in un discorso sui vaccini -questione delicata e ampiamente dibattuta-: richiederebbe pagine di trattazione e coinvolgerebbe discussioni ben al di là del caso puntuale della vaccinazione antinfluenzale.

Quando si parla di strategie preventive si fa riferimento a differenti approcci, sia specifici sia aspecifici, per aumentare le difese immunitarie e ridurre, come detto, la probabilità di contrarre malattie stagionali, siano esse di origine batterica o virale.

Cara influenza…

Tra le patologie invernali di origine virale, la più comune nonché la più invalidante, seppur a decorso del tutto benigno in assenza di stati di malattia cronica preesistente, è l’influenza, causata da una tipologia di virus ben definita e che si manifesta sotto forma di epidemia normalmente nel periodo a cavallo della fine dell’anno. I sintomi sono noti: febbre alta e forte senso di spossatezza.

Antipiretici, riposo e abbondante reidratazione sono, di fatto, gli unici approcci terapeutici necessari anche perché l’influenza di per sé non provoca nessuna sintomatologia correlata.

La vaccinazione antinfluenzale consente pertanto di ridurre l’incidenza solo di questo stato di malattia, non di tutte le patologie parainfluenzali non direttamente correlate o degli stati di raffreddamento, per non parlare delle patologie batteriche a carico dell’albero respiratorio.

È però logico che durante uno stato influenzale le difese immunitarie si abbassano, il corpo si debilita e il rischio di altre patologie aumenta: è in quest’ottica che va valutata l’opportunità di vaccinarsi.

Un individuo con compromissione importante a livello cardiovascolare o respiratorio (per esempio chi soffre di Bpco, ovvero di broncopneumopatia cronica) potrebbe risentire non tanto dei due/tre giorni di febbre alta quanto di una potenziale infezione batterica conseguente che potrebbe esitare in bronchiti o bronchioliti o polmoniti.

Contro le infezioni batteriche

Una strategia mirata verso questo ambito di infezioni batteriche può essere l’impiego di Lisati batterici, preparati ottenuti a partire da ceppi batterici responsabili delle malattie dell’albero respiratorio (stafilococco, streptococco, klebsiella, pseudomonas, ecc.), resi innocui ma mantenuti intatti nella struttura esterna responsabile del cosiddetto riconoscimento cellulare antigene-anticorpo (sostanzialmente il meccanismo che consente di sviluppare le difese immunitarie specifiche).

Questi preparati vengono somministrati a persone che presentano una considerevole frequenza di recidive o reinfezioni durante l’anno – per esempio i bambini in età da scuola dell’infanzia - o a individui per i quali la malattia potrebbe comportare una seria compromissione generale (malati cronici o anziani). Si somministrano in tre cicli di dieci giorni alternati a periodi di riposo di venti giorni, durante i quali si potrebbe supportare la terapia in atto con preparati multivitaminici o immunostimolanti di origine naturale ad azione del tutto aspecifica.

Preparati multivitaminici o immunostimolanti

Si tratta delle strategie adatte alla fetta più ampia di popolazione. Tra i preparati immunostimolanti aspecifici ricordiamo:

• vitamina C: antiossidante naturale per eccellenza, comunemente nota per le sue proprietà

• vitamine del gruppo B, soprattutto, in questo ambito, in associazione con probiotici (fermenti lattici colonizzatori della flora batterica intestinale) e prebiotici (nutrienti per far proliferare la flora): la prima barriera di difesa dell’organismo è proprio l’intestino e la sua flora batterica

• zinco: un microelemento essenziale nei processi di difesa

• echinacea e uncaria: due estratti di origine vegetale dalle spiccate e specifiche proprietà di immunostimolazione.

La scelta di una o più strategie difensive dipende dalle condizioni dell’individuo interessato, dalle sue stagioni fredde precedenti e anche dalle condizioni esterne, familiari (presenza in casa di un neonato o un ammalato in casa) o di ordine pratico (un lavoratore autonomo che dipende solo da se stesso). Il medico e il farmacista possono come sempre fornire tutte le spiegazioni del caso e consigliare al meglio.

Dott. Michele Visini

Ottobre 2017

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