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Di fiori e di lotta

Di fiori e di lotta

Ai Musei Civici di Villa Mirabello la mostra “Piante Guerriere” fino all’8 maggio

Può una pianta fingersi pietra? Può il baccello di una fava emulare le capacità mimetiche di un bruco? L’esposizione “Piante Guerriere”, prosecuzione ideale di “Predatori del Microcosmo”, che nel 2015 ha collezionato oltre 5000 visitatori, risponde a questi e a molti altri quesiti.

La mostra, organizzata dall’Università degli Studi dell’Insubria in collaborazione con il Comune di Varese, sarà ospitata fino all’8 maggio 2016 negli spazi freschi di ristrutturazione dei Musei Civici di Villa Mirabello.

Ideatori della rassegna sono Francesco Tomasinelli, fotogiornalista e divulgatore scientifico, e l’Associazione Pithekos di Milano, con la consulenza del dottor Marco Caccianiga, ricercatore presso il Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano.

Alla rassegna sono esposti esemplari provenienti da tutto il pianeta, capaci di adattamenti peculiari per competere con altri arbusti “rivali” o per scoraggiare eventuali predatori. Nell’eterogeneo vivaio saranno esposte diverse piante velenose, con un focus sulle piante di appartamento potenzialmente tossiche (la stella di Natale, il ciclamino e la datura sono esempi assai comuni).

Abbondano cactus e succulente, capaci di dissuadere gli erbivori barricandosi dietro una sorta di filo spinato auto-prodotto, ma lo spazio dedicato alle cangianti variabili evolutive delle orchidee merita certamente un’attenzione particolare.

La mostra è arricchita da una trentina di racconti fotografici e da alcuni terrari ospitanti specie animali che nel corso dell’evoluzione hanno sfruttato le piante a loro favore, come la mantide orchidea o la rana muschio. Preziose le collaborazioni con le realtà locali del florovivaismo, che vedranno Confagricoltura e l’Associazione Florovivaisti Varesini contribuire con loro spazi espositivi all’interno della mostra, che gode inoltre del prestigioso patrocinio della sezione lombarda della Società Italiana di Botanica.

Oltre a un ciclo di conferenze a tema saranno organizzate visite guidate e laboratori per scolaresche e famiglie. «Questa iniziativa fa risaltare la duplice anima dell’Ateneo: da un lato la didattica, la cui qualità è ormai conosciuta e apprezzata, e dall’altro la ricerca.

La mostra, infatti, si lega a filoni di studio che vengono approfonditi da anni dai nostri ricercatori e diventa un modo per rendere “tangibili” e comprensibili, anche ai non addetti ai lavori, i risultati di questi studi finalizzati a conservare la biodiversità» ha dichiarato Alberto Coen Porisini, Rettore dell’Università degli studi dell’Insubria, il cui apporto tramite alcuni docenti è stato cruciale nella supervisione scientifica dell’intero progetto.

Davide Albanese

Marzo 2016

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