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I “caldi” temi ambientali di Brescia

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Oltre 15 anni di impegno del Co.Di.S.A. Comitato Difesa Salute e Ambiente di Brescia, per una città più sana

Era il 2002 e si stava registrando una consistente serie di gravi malattie riconducibili all’inquinamento sul territorio di Brescia.

Un gruppo di cittadini del quartiere di San Polo decise allora di costituirsi in comitato per farsi portavoce del disagio di tante persone che spesso vivevano in solitudine i loro drammi.

Abitare una città migliore, più sana, più verde, questo l’intento che muove le numerose azioni che da oltre 15 anni Co.Di.S.A. – Comitato Difesa Salute e Ambiente sta mettendo in atto.

Come? Il Comitato lavora per costruire un senso di comunità diverso, che si fondi su un nuovo equilibrio tra sviluppo della società umana e natura, a partire dalla messa in luce di conflitti tra interessi contrapposti per arrivare a costruire soluzioni condivise ed efficaci, obiettivo ultimo di questo comitato.

Co.Di.S.A. da poco si è costituito come Onlus, raccogliendo e mettendo a frutto la ricchezza di idee e di patrimonio umano che nel tempo ha incontrato nella comunità bresciana.

Temi d’interesse del Co.Di.S.A.

Tra i temi cari al Comitato Difesa Salute e Ambiente di Brescia, a fare da direttrici d’intervento sono alcune questioni calde per la città.

> L’inquinamento industriale nell'aria

Brescia soffre di mal d'aria e l'industria ne ha una certa responsabilità. Lavorando con Alfa Acciai, Ori Martin e il consorzio Ramet (AIB) dal 2011 si è riusciti a ottenere un notevole abbattimento delle diossine e delle polveri ai camini anticipando di cinque anni le normative europee.

Si sono concretizzati forti investimenti in opere di mitigazione, per evitare che i “vicini di casa” subissero pesanti conseguenze derivanti dalle attività produttive delle aziende.

Per questo scopo con Alfa Acciai si è istituito un tavolo permanente bilaterale per discutere le soluzioni rispetto ai disagi della popolazione, e un sistema di segnalatori che possono comunicare con la fabbrica 24 ore al giorno, sette giorni su sette (caso unico a Brescia). Inoltre, fuori dal perimetro della fabbrica sono stati posti dei deposimetri permanenti pagati dalla stessa Alfa Acciai.

> Il riciclo delle scorie di fonderia:

scorie o sottoprodotti? Questo è il dilemma… Per evitare cave e discariche il Comitato promuove con convinzione l’unica soluzione: l’economia circolare. In quest’ottica, tutto ciò che le aziende producono non deve generare scarti, ma sottoprodotti o materia per altre aziende (osmosi industriale).

E così per esempio le acciaierie che partono da un rifiuto (rottame) dovrebbero adattare i loro processi produttivi per riciclare al massimo.

Molte acciaierie stanno cercando di produrre sottoprodotti da scorie nere - pietre simili alle rocce vulcaniche - che nel loro utilizzo non rilascino inquinanti.

Questi processi però sono ostacolati da una normativa inadeguata. Da qui l’impegno del Comitato anche sul fronte della richiesta di un adeguamento normativo.

> Il Parco delle cave: un grande polmone verde per Brescia.

Nella grande area a sud-est di Brescia ci sono diversi laghi artificiali creati dall'escavazione di sabbia.

Il Comitato insieme a un gran numero di cittadini ha proposto e sostenuto con forza la costituzione di un grande parco periurbano (si parla di 4,5 milioni di metri quadrati). Dopo molti anni di gestazione e dibattiti nell’ambito di un percorso di progettazione partecipata, l'amministrazione comunale ha gettato le basi per la sua realizzazione.

Se ne prevede l'apertura per la primavera del 2018.

> Da cava a discarica, un binomio da spezzare.

Il Parco delle Cave di Brescia è l'esempio di come da una cava in acqua si possa ricavare un polmone verde per la città mentre finora la conversione più praticata è stata quella in discarica.

La provincia di Brescia è disseminata di discariche, con una concentrazione ormai insostenibile per la popolazione.

Per questo Regione Lombardia su proposta di molte associazioni nel 2014 e nel 2017 ha introdotto il Fattore di Pressione: una limitazione areale importante che limita proprio la concentrazione di discariche. L'AIB – Associazione industriale bresciana nei mesi scorsi, contestando in tribunale questa norma, ma il Comitato sarà in prima linea a difesa dell’ambiente e della salute anche in questo caso.

Maurizio Frassi, Comitato Difesa Salute & Ambiente ONLUS

 
Febbraio 2018

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