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Settembre: può già essere tempo di prevenzione?

Settembre: può già essere tempo di prevenzione?

Scelte strategiche per affrontare l'inverno in serenità

Quando si parla di prevenzione delle patologie invernali e di integrazione e supporto, nulla è strettamente necessario, ma spesso alcune scelte strategiche possono fare realmente la differenza. Non ci si addentrerà quindi nello spinoso argomento delle vaccinazioni, nemmeno di quelle contro l’influenza, perché si tratta di una scelta da compiere senza condizionamenti esterni e solo dietro opportuno consiglio medico.

Quando si parla di prevenzione per le malattie invernali, infatti, la vaccinazione è solo una parte della problematica e probabilmente nemmeno la principale, poiché riguarda solo una particolare infezione virale, certamente molto debilitante in fase acuta ma di fatto a decorso del tutto benigno (a meno di coesistenza di serie problematiche croniche di salute a carico non solo dell’apparato respiratorio ma anche di quello cardiocircolatorio).

Inoltre l’epidemia influenzale si manifesta di solito nella seconda metà dell’inverno, quando le altre sindromi parainfluenzali da raffreddamento si sono già manifestate ampiamente. Nella grande maggioranza dei casi le patologie stagionali invernali decorrono senza lasciare conseguenze e generalmente si superano senza strascichi: è evidente tuttavia che tanto maggiori sono i rischi di complicanze, tanto più utile e preziosa diviene la scelta di attuare strategie preventive.

Parola d'ordine: prevenzione

Prima del picco influenzale e durante tutto l’inverno si presentano problematiche di origine virale o batterica, infettive quindi fortemente diffuse nella popolazione, che coinvolgono le vie aeree sia alte che basse: tonsilliti, bronchiti, bronchioliti (molto diffuse e debilitanti nei bambini molto piccoli) e polmoniti, senza dimenticare gli stati di raffreddamento, più fastidiosi che debilitanti. Queste patologie, ricorrenti soprattutto nei bambini e negli anziani, creano il vasto panorama di malattie parainfluenzali che possono rendere l’inverno molto impegnativo.

Ecco quindi nel dettaglio le strategie preventive di immunostimolazione, specifica oppure genericamente aspecifica, per prepararsi alla stagione fredda.

Immunostimolazione specifica

Si tratta di preparati a base di lisati batterici, ovvero derivati dei ceppi patogeni, opportunamente trattati al fine di renderli innocui, che conservano tuttavia nella struttura le parti in grado di stimolare la produzione di anticorpi da parte dell’organismo da proteggere; l’uso di questi preparati, va concordato con il medico curante e prevede cicli ripetuti a partire da settembre.

Questi prodotti sono indicati per chi durante l’inverno ricade frequentemente in malattie batteriche delle vie aeree con ripetuto ricorso a terapie antibiotiche. Gli schemi di cura più comunI prevedono tre cicli di dieci giorni intercalati da venti giorni di pausa, durante i quali si può pensare di ricorrere ai rimedi immunostimolanti aspecifici.

Immunostimolazione aspecifica

Si tratta in questo caso di integratori a base solitamente di Vitamina C, di Magnesio, di Zinco e di sostanze fitoterapiche (quali a titolo esemplificativo citiamo principalmente Echinacea e Uncaria), che hanno lo scopo di innalzare le difese immunitarie dell’organismo, per essere in grado di difendersi da tutti gli agenti patogeni batterici o virali. In questa categoria rientrano anche i Probiotici, ovvero i più comunemente noti Fermenti lattici.

Va ricordato infatti che la prima e principale difesa dell’organismo risiede a livello della flora batterica intestinale, la cui integrità è essenziale per poter affrontare al meglio la lunga stagione fredda.

Le diverse strategie non si escludono vicendevolmente: il medico di base o il farmacista possono essere un valido supporto per ottenere gli opportuni consigli.

Dott. Michele Visini

Ottobre 2018

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