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Sindrome di primavera. Rimedi da nutraceutica e natura

Sindrome di primavera. Rimedi da nutraceutica e natura

Consigli, spunti e suggerimenti per affrontare al meglio il cambio di stagione

L’arrivo della primavera comporta un fisiologico calo delle funzioni dell’organismo: i primi tepori, il cambio di clima, di orario, di abitudini...

Tutto questo induce una sensazione di calo psico-fisico avvertita da una larga parte della popolazione. Che fare dunque per affrontare al meglio questi momenti?

Quando si tratta di fenomeni “naturali” e fisiologici, l’approccio migliore è sempre quello di non opporsi, anzi, di assecondare il cambiamento, concedendo al corpo e alla mente il tempo necessario per adattarsi al ciclo della natura: purtroppo questo banale suggerimento si scontra con le esigenze di vita quotidiana che non si ferma, non rallenta, non si modifica in ragione del ritmo delle stagioni. Per questa ragione può essere utile, e talvolta persino necessario, ricorrere a un supporto esterno.

Sindrome di primavera Cause ed effetti

Quando si parla di “sindrome di primavera” si intende un insieme di fattori fisici e psichici, un mix di riduzione tanto della sensazione di vigoria fisica quanto della spinta mentale ad affrontare le incombenze e gli impegni della vita di ogni giorno. Le possibili cause sono diverse: in alcuni casi questi deficit sono conseguenza delle patologie dell'inverno e delle terapie - spesso antibiotiche - a cui si è dovuto fare ricorso, magari anche più volte durante la stagione fredda.

Quando un paziente si sottopone a un ciclo di farmaci di questo genere, durante o dopo la terapia andrebbe consigliato un supporto “pro-biotico”, cioè l’utilizzo di fermenti lattici per impedire l’eccessivo impoverimento della flora batterica, positiva, intestinale: tale impoverimento potrebbe, infatti, comportare problematiche sia in termini sintomatici (per esempio diarree), sia per quanto concerne lo sviluppo delle difese immunitarie, la cui prima linea risiede proprio a livello della flora batterica intestinale.

È chiaro che cicli di probiotici (addizionati di Vitamine del gruppo B e di prebiotici, ovvero nutrienti in grado di nutrire la neo-colonia batterica in via di formazione a livello intestinale) sono decisamente un valido supporto anche in assenza di concomitanti terapie antibiotiche.

Integratori di vitamine e sali

Allargando il discorso a tutto l’organismo, può essere utile un'integrazione di vitamine e minerali. Spesso l’alimentazione quotidiana frettolosa e poco varia è povera di questi elementi; a questo si aggiunga che l’impoverimento intestinale cui abbiamo fatto cenno poco fa comporta una ridotta capacità di assimilazione dei micro-nutrienti presenti nella dieta.

Per questa ragione è sempre fondamentale arricchire la nostra alimentazione quotidiana del corretto quantitativo di frutta e verdura fresche, non sottoposte a stress né colturali (preferibili sempre gli alimenti di stagione) né di cottura e preparazione.

Quando le condizioni ambientali o contingenti non lo consentono, o quando si richiede un surplus di vitamine e minerali essenziali, è opportuno ricorrere a integratori completi, a supporto di un regime alimentare adeguato. Uno dei problemi sicuramente più marcati nel periodo primaverile (famoso il detto “aprile dolce dormire”) è un sensibile calo delle funzionalità psichiche.

In questi casi, il supporto maggiormente utilizzato è senza dubbio il Ginseng: si tratta di un adattogeno, cioè una sostanza in grado di aiutare l’individuo ad affrontare le incombenze che gli si prospettano dinanzi.

Il Ginseng non è, come detto, propriamente uno stimolante come la Caffeina o la Taurina, ma può dare come effetto collaterale un significativo aumento dell’eccitabilità nervosa e un'interferenza con il riposo: è quindi fortemente controindicato per persone in terapia con farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. Se ne sconsiglia l’assunzione anche a partire dal pomeriggio e certamente in tutti i casi di pregresse sindromi da ipereccitabilità o ansia.

Sempre in primavera, per gli studenti arriva anche il tempo degli esami: qui entrano in gioco gli integratori (i cosiddetti Nutraceutici) capaci di supportare studio e concentrazione. I più utilizzati sono il Ginseng, l’Eleuterococco (che del Ginseng comunemente noto è una variante molto simile, detta “Ginseng gentile”) e la Fosferina, un amminoacido cui vengono attribuite svariate proprietà benefiche a livello mentale: ha un profilo di rischio molto basso ed è utilizzabile per tutti. Non è ovviamente in grado di far superare un esame a chi non ha studiato o di produrre un soddisfacente risultato lavorativo a un operatore che non si è applicato adeguatamente, ma è certamente indicata per aumentare le capacità cognitive, la memoria e la concentrazione, prerequisiti essenziali per l’ottenimento dei risultati di studio attesi. 

Dott. Michele Visini

Marzo 2020

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