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Turismo rurale: una scommessa sul futuro

Olio

A Bergamo avviato un corso sul turismo rurale e sui prodotti tipici locali. I giovani, la risorsa da cui ripartire, in queste pagine si raccontano

La valorizzazione del territorio rurale in chiave turistica è il perno del corso IFTS iniziato a fine ottobre presso la scuola Imiberg di Bergamo, che ha coinvolto una ventina di studenti diplomati provenienti da diversi percorsi formativi tra i 18 e i 29 anni. Questo corso forma tecnici del turismo rurale e dei prodotti tipici e biologici.

Durante le lezioni ci siamo confrontati con imprenditori del settore che hanno portato in aula direttamente la loro esperienza, con lo scopo di fornire più informazioni possibili per poter intraprendere sia un percorso di studi, sia un percorso lavorativo.

Uno dei princìpi su cui si basa la nostra formazione è far conoscere, oltre agli ormai noti prodotti tipici locali, le tecniche biologiche e le forme di turismo ad esse correlate.

Oltre al consueto turismo di massa che prevede come destinazioni località marittime o montane, il turista “odierno” predilige la riscoperta del patrimonio culturale locale.

La diffusione degli agriturismi, i Wine tour e l’iniziativa dei “Castelli aperti” ne sono un esempio. Questi eventi hanno in comune la riscoperta dei lati più sconosciuti del proprio territorio come la storia di un paese, le opere architettoniche e quelle artistiche.

Un altro punto trattato nel corso è il concetto di sostenibilità, ovvero tutti quegli accorgimenti adottabili in ambito agroalimentare per tutelare l’ambiente, come i mercati della terra organizzati da Slow Food, che fanno in modo di accorciare la filiera, e di avvicinare il produttore al consumatore, riducendo così l’impatto ambientale.

Il tirocinio che questo corso ci offre dà la possibilità di applicare e far maturare tutte le conoscenze apprese durante il percorso; pertanto, tra aprile e maggio, avremo l’opportunità di mettere in pratica ciò che abbiamo acquisito in vari ambiti tra cui aziende agricole, agriturismi ed enti per la promozione del turismo rurale.

In un'epoca che punta sempre più al biologico e alla riscoperta delle tradizioni storiche ed enogastronomiche locali, questo corso ci insegna a essere più consapevoli del territorio che abitiamo e a trasmettere a chi vive questi luoghi, ma anche ai turisti, la ricchezza di Bergamo a 360°. 

 

Olio

5 segreti per una degustazione da veri intenditori

+ Versate l’olio in un bicchiere di plastica non trasparente in modo da evitare che il colore del prodotto influenzi il giudizio finale.

+ Scaldate l’olio con movimenti rotatori del bicchiere sul palmo della mano. Con l’innalzamento della temperatura vengono sprigionati profumi e aromi altrimenti non percepibili.

+ Avvicinate il bicchiere al naso e annusatelo a più riprese evitando che i recettori nasali vadano in assuefazione.

+ Fate scivolare l’olio prima sulla lingua e poi sul palato, infine “strippatelo” ovvero nebulizzatelo aspirando aria dai lati della lingua per percepirne gli aromi in prossimità della gola.

+ Assaporate l’olio degustandone sempre la stessa quantità.

 

Un cam...Bio è possibile: Valorizzare i prodotti biologici e locali per ridare slancio al territorio

Conoscete davvero il significato di biologico? La maggior parte delle persone che acquista prodotti con etichetta biologica non ne è consapevole.

Per biologico si intende un metodo di coltivazione ed allevamento che utilizza prodotti naturali, escludendo quelli chimici e di sintesi e salvaguardando così il territorio e l’ecosistema; ciò comporta elevati costi di gestione e tempi di lavoro più lunghi.

Il biologico è un trend in costante ascesa per diverse ragioni: c’è chi lo compra perché lo ritiene più salutare, chi per la salvaguardia e per il rispetto dell’ ambiente o chi semplicemente perché sottoposto a maggiori controlli. C’è da dire però che esistono prodotti “biologici” in etichetta ma non di fatto, mentre altri – pur rispettando tutti gli standard – non sono certificati come “biologici” e quindi ricevono scarsa attenzione da parte dei consumatori.

Tra questi, una buona parte di prodotti tipici locali che abbiamo potuto conoscere durante un incontro in classe con “Slow Food”, un’associazione no profit che si impegna a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi lo produce e in armonia con ambiente ed ecosistemi.

Grazie ad essa abbiamo riscoperto importanti prodotti locali, come il Mais Spinato di Gandino, coltivato in Val Seriana con caratteristiche organolettiche particolari per via del suo aroma e gusto intenso. I formaggi locali sono stati i veri protagonisti di un’importante degustazione fatta in classe, dove abbiamo avuto occasione di gustare appieno prodotti come Formai de Mut, Storico Ribelle o “Bitto Storico”, Bagòss e Silter, assaporando ogni loro caratteristica che li rende così particolari.

Intraprendendo questo percorso sulla conoscenza dei prodotti locali, abbiamo scoperto come ciascuno di essi possa essere estremamente collegato sia al turismo che alla sostenibilità.

La produzione tipica attira turisti grazie all’organizzazione di eventi come le sagre e le fiere, che propongono la degustazione di questi prodotti, altrimenti sconosciuti ai più.

La maggior parte di essi, oltre ad essere legata al territorio, pone l’attenzione alla sostenibilità ambientale, dal momento che i produttori si impegnano a diminuire gli sprechi di cibo, a utilizzare materiali riciclabili e soprattutto a incentivare la produzione a filiera corta o a Chilometro zero (Km 0).

 

 

Astino: Alla scoperta della Valle della biodiversità. Paesaggi bucolici a due passi da Bergamo Alta

Durante un’uscita didattica organizzata per noi studenti del corso IFTS Produzione Biologica e Turismo Rurale, siamo venuti a conoscenza di un luogo sorprendente.

Le nostre aspettative sono a mano a mano cambiate dal momento della partenza a piedi dalla scuola fino alla vista del paesaggio che si stava aprendo davanti ai nostri occhi.

Dall’idea che ci eravamo fatti, di una semplice passeggiata, la giornata si è trasformata facendoci fare una scoperta inaspettata, immersi nel paesaggio autunnale dell’area protetta del Parco dei Colli di Bergamo.

Ci siamo sentiti letteralmente catapultati in poco tempo (40 minuti circa) da una realtà urbana ad un contesto naturale incantevole. Stiamo parlando di Astino, la Valle della Biodiversità, che prende il suo nome dal monastero omonimo risalente all’undicesimo secolo, intorno al quale ha preso vita un meraviglioso scenario fatto di colture antiche, alberi da frutto, vitigni, luppoleti ed un orto botanico unico nel suo genere in Europa.

La varietà dei suoi prodotti e la loro sostenibilità ha permesso ad Astino di partecipare ad EXPO 2015, infatti per l’occasione è stato creato l’Orto Botanico. L’idea è stata poi ripresa da East Lombardy, una rete costituita con lo scopo di valorizzare il territorio ed i prodotti della Lombardia orientale.

Le province coinvolte – Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova – sono inoltre state insignite nel 2017 del titolo di Regione europea della gastronomia (ERG) per dare valore alle culture alimentari locali, incentivando sempre di più i metodi di produzione e di consumo sostenibili. La Valle prende vita in estate con visite guidate al monastero, concerti e spettacoli teatrali, giornate sportive, laboratori per famiglie, conferenze e mostre.

La Valle della Biodiversità è un luogo facilmente raggiungibile, attraverso una passeggiata da Bergamo Alta o in autobus a pochi minuti dal centro di Città Bassa.

Quello che noi studenti sentiamo di voler trasmettere è un pensiero semplice ma per nulla scontato: possediamo una ricchezza naturale gratuita e accessibile a tutti a pochi minuti dal caos della città, un luogo dove poter conoscere, sperimentare e soprattutto godere del benessere psicofisico che la natura ci regala. Quindi visitate Astino e condividete la vostra esperienza! 

Febbraio 2018

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