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Campo estivo scout Educazione alla sostenibilità

Per le squadriglie avventure e imprese nella natura
“Lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”

Il campo estivo è l’evento scout dell’anno, un periodo di circa dieci giorni in cui ragazzi dai 13 ai 16 anni (suddivisi in squadriglie all’interno del reparto) vivono esperienze all’aria aperta, senza comodità e cellulari, all’insegna dell’essenzialità. Sono guidati da uno staff di adulti che prepara loro un programma costituito da attività diversificate (di tipo manuale, percorsi trekking, giochi, preghiere), volte all’autonomia del gruppo e del singolo e alla crescita personale. In montagna è facile trovare boschi, prati e torrenti adatti all’esperienza, lontano dalla società industrializzata.

Solitamente i primi due giorni di campo sono spesi per la costruzione con pali e corde di tende sopraelevate e cucine; i ragazzi, divisi in squadriglie, con il materiale a disposizione, mettono a frutto le tecniche imparate nei mesi precedenti. Predispongono anche una fossa biologica per gli avanzi di cibo e una latrina: è importante non lasciare traccia del proprio passaggio, evitando di attirare gli animali del bosco.

I ragazzi cucinano da soli utilizzando bidoni di latta predisposti per sostenere le pentole, con il fuoco a legna (protetta perché non si bagni), raccolta nel bosco e seguendo un menù giornaliero stabilito dai cucinieri e dallo staff. La squadriglia usa attrezzi per rendere più congeniale la vita nel bosco, curando di non deturparlo. La cenere è usata come igienizzante nella latrina e può essere anche usata per fare il sapone.

Il bagno nel torrente viene fatto nelle giornate più assolate: giornalmente ci si lava con balsami naturali a impatto zero. La cambusa funge da frigorifero naturale per tenere al fresco gli alimenti non durevoli.

Tutte queste pratiche sono sostenibili con l’ambiente boschivo e a minimo impatto. Per le attività comunitarie vengono utilizzate strutture semplici, come il “telone sociale” (eccone un esempio).

Viene inoltre installato un alzabandiera che indica la presenza dell’unità al campo.

Ad un campo estivo si svolgono principalmente imprese, attività fondamentali del metodo scout in età di reparto: le squadriglie si sfidano in costruzioni, gare di cucina, giochi, animazione e stile legato all’uniforme e al comportamento. A fine campo si assegna un premio alla squadriglia più meritevole.

Oltre agli aspetti metodologici, esistono anche tradizioni che contraddistinguono i gruppi: nel Seriate 1, ad esempio, si dedica una cena alla pizza cotta coi forni a terra, oppure in una notte del campo si svolge la cerimonia dell’assegnazione dei totem, nella quale i ragazzi di terzo anno affrontano prove per acquisire un simbolico nome scout, rappresentato da un animale e due aggettivi che ne ricordino le caratteristiche personali. Il modus operandi richiama le iniziazioni di popoli antichi, nelle quali i ragazzi diventavano uomini e venivano accolti dalla loro tribù. I dopocena sono animati dal reparto attorno al fuoco con canti, danze e giochi a tema.

Flavio Rossi

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"Lo scopo dello scoutismo è di formare cittadini sani, felici e ingrado di aiutare il prossimo, di sradicare il ristretto egoismo personale, politico, settario o nazionale"
Baden Powell
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Lo scoutismo

“In principio fu la squadriglia”, ossia la banda, che vive di avventure e di imprese.
Questa è stata l’intuizione pedagogica di Baden Powell nel 1907, ex ufficiale dell’esercito inglese, capace di utilizzare, nell’educazione dei ragazzi, le culture dei pionieri americani, degli esploratori militari britannici, degli indiani d’America e delle tribù africane.
Attraverso lo scoutismo, per cui è cruciale il rispetto del Creato, generazioni di ragazzi hanno fatto proprio uno dei motti simbolo, quello di “lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”.

Ottobre 2021

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