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Economie di comunità. In rete. Verso un bando “partecipato”

Economie di comunità. In rete. Verso un bando “partecipato”

L'iniziativa di Fondazione Istituti Educativi presentata a Bergamo lo scorso 26 gennaio. Necessario superare le fragilità e trovare un nuovo paradigma

Parola d'ordine rete. Ma anche ascolto e consapevolezza comune. Nell'ambito dell'evento “Verso il laboratorio dell'economia solidale e sociale di Bergamo” - tenutosi lo scorso 26 gennaio 2019 e organizzato dalla Fondazione Istituti Educativi di Bergamo con Solidarius Italia e il Bio-Distretto dell'Agricoltura Sociale di Bergamo – sono emerse chiaramente le colonne portanti del dibattito sull'economia solidale e sociale, soprattutto in vista di un futuro in cui l'ESS avrà un peso specifico sempre maggiore.

E non può che essere così, considerando gli impellenti imperativi posti dalle attuali dinamiche sociale, culturali e ambientali. Perché «il rapporto tra uomo, terra e giustizia è fondamentale per costruire un'idea di futuro, senza dimenticare però da dove veniamo», come ha sottolineato Matteo Rossi, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione (ed ex presidente della Provincia di Bergamo), tra i promotori della necessità di una legge regionale a tutela dell'economia solidale e sociale. È proprio in quest'ottica che, nel corso del convegno, è stato presentato il percorso di ascolto che la Fondazione Istituti Educativi farà per costruire un bando a favore delle nuove economie di comunità. Un bando «ancora da scrivere, insieme».

Potenzialità di un percorso condiviso

Il convegno, che si è svolto presso l'Auditorium “Ermanno Olmi” della Provincia di Bergamo, ha visto una fortissima partecipazione di pubblico: associazioni, comitati, rappresentanti delle reti del territorio bergamasco e lombardo e singoli cittadini, segno tangibile di un lungo percorso già in essere da tempo.

Ad aprire gli interventi due video significativi: l'iconico spezzone del film di Olmi “L'albero degli zoccoli” in cui il protagonista Batistì taglia un albero di nascosto al padrone per costruire gli zoccoli al figlio e permettergli di andare a scuola (una richiamo al valore dell’accesso e del diritto allo studio per tutti), e un'intervista all'attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, realizzata durante il G7 dell'Agricoltura di Bergamo del 2018, per sottolineare l'importanza dell'evento quale catalizzatore per il mondo dell'economia solidale e sociale locale. Matteo Rossi ha ricordato che «su questo territorio di Bergamo c'è molta positività: in larga parte è già in rete, ma vogliamo potenziarla in un percorso comune. Il pluralismo di pratiche e di punti di vista e il processo partecipativo sono l'essenza stessa del movimento e vanno valorizzati».

Fondamentale, per poter dare corpo reale al movimento, è la consapevolezza tanto dei punti di forza quanto delle fragilità, tra cui «la tendenza a considerare i nostri progetti esclusivamente come un rifugio dal mondo liberista, la poca fiducia nelle potenzialità dell’innovazione e della rete tecnologica e una debolezza organizzativa, strutturale e nei rapporti con il mercato e con le istituzioni.

L'economia solidale e sociale – continua – non è più una nicchia, è un movimento importante che rappresenta il 10% delle imprese di tutta l'Unione Europea. Serve però una visione generale su dove si vuole andare e la volontà di collocarsi in un contesto più ampio rispetto al nostro territorio». Ed è proprio in quest'ottica che si inserisce il bando promosso dalla fondazione, a sostegno delle nuove economie di comunità.

Un bando da scrivere insieme

Il bando di Fondazione Istituti Educativi di Bergamo si inserisce quindi in una strada già tracciata: «Non si tratta di soddisfare singole esigenze di singole realtà – spiega ancora Rossi – ma di trovare il modo più efficace per fare rete.

È un bando ancora da scrivere, in cui la fase di ascolto preventiva tra tutti gli attori sarà fondamentale per stabilire regole, obiettivi e modalità». Durante i mesi di febbraio, marzo e aprile ci sarà quindi la fase di confronto, seguita dalla pubblicazione del bando.

Quattro i principali ambiti di interesse: l'economia solidale e sociale (con la promozione di interventi volti a diffondere e potenziare le esperienze dell'ESS), l'economia agroalimentare (per la valorizzazione del comparto agroalimentare locale, della filiera corta e della salvaguardia della biodiversità), l'economia di comunità (a sostegno di progetti di comunità resilienti, “smart land”, progetti di partecipazione delle comunità locali e welfare collaborativo) e infine formazione, per coinvolgere il mondo giovanile e scolastico con borse di studio dedicate a progetti e idee che rientrino nelle precedenti categorie. 

 

Approfondimento in collaborazione con Bio Distretto dell'Agricoltura Sociale di Bergamo

 
 
 
 

 

Febbraio 2019

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