Il 19 settembre la fondazione della casa comune per l’economia sociale e solidale bergamasca
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E’ il tempo che hai dedicato alla tua rosa che l’ha resa speciale. Così diceva il Piccolo Principe, e così potremmo dire per il distretto dell’economia sociale e solidale che il prossimo 19 settembre 2021 verrà ufficialmente istituito durante il Festival della SOStenibilità di Bergamo. A questo progetto abbiamo dedicato del tempo, tante ore di confronto in un periodo particolare come quello della pandemia. A renderlo speciale è proprio questo: da un lato l’attenzione che tante realtà sociali, persone, imprese hanno prestato ad una proposta di convergenza inedita per il nostro territorio ma anche a livello nazionale, dall’altro i mesi difficili in cui questo percorso è avvenuto. Confrontarsi su un nuovo modello di sviluppo durante il lockdown ha significato partire dai bisogni che in questi mesi sono stati riscoperti come prioritari per le nostre comunità: maggiore attenzione alle relazioni sociali, sostegno ai produttori locali, sostenibilità come principio irrinunciabile nelle scelte amministrative, imprenditoriali, personali.
Perché nasce il Dess
Il Dess nasce quindi con le radici ben piantate nella realtà della nostra terra bergamasca, parte collegandosi alle filiere di produzione e distribuzione dei prodotti ecosostenibili, si relaziona con i luoghi dell’educazione, dalle scuole agli oratori, sceglie di intrecciare il proprio percorso con quello delle reti associative già esistenti per offrire uno spazio utile ad aumentarne la capacità di incidere politicamente, economicamente e culturalmente. Perché, ed è questo il punto, una nuova politica e una nuova economia non si improvvisano, ma possono essere il frutto di una nuova convergenza tra le tante realtà già impegnate lungo questo orizzonte. La partita non è semplice, ma merita di essere giocata fino in fondo. E’ troppo forte la spinta affinché tutto torni come prima della pandemia, ma non possiamo permettercelo. La sfida non è domani, ma è qui e ora, in bergamasca, perché nel territorio del mondo occidentale maggiormente colpito dal virus, il significato e il senso che daremo alla nostra ripartenza avrà un valore universale. Mai più come prima, mai come ora il paradigma dell’ecologia integrale e dello sviluppo sociale e solidale dev’essere al centro del nostro impegno. Questo ci chiede una maggiore coerenza nelle scelte personali, un sostegno più convinto a chi già opera per un’economia trasformativa, una maggior consapevolezza nelle scelte degli enti locali, una nuova visione per le grandi scelte della politica. Il Dess nasce per perseguire insieme questi obiettivi.
Veniamo da lontano, andiamo lontano
In bergamasca l’economia sociale e solidale è andata crescendo per sedimentazioni successive, a partire dal primo ceppo delle economie e delle organizzazioni sociali e cooperativistiche radicate soprattutto nel solidarismo cattolico e nel mutualismo laico che, misero le loro radici nella seconda metà dell’800, sul quale si sono innestate le realtà che hanno contribuito alla ricostruzione a partire dal secondo dopoguerra. Le esperienze dei movimenti sociali degli anni ’70 e ’80 hanno poi dato vita nei due decenni successivi allo sviluppo del Terzo settore e della cooperazione sociale, l’evoluzione della cooperazione sociale in agricoltura verso pratiche produttive realizzate secondo i principi del biologico si è saldata con una successiva ondata partecipativa, che ha visto lo sviluppo della rete del Commercio Equo e Solidale, articolata nella rete delle Botteghe legate ai circuiti internazionali e nella rete collegata ad ambienti missionari. L’impegno verso un consumo critico avvia la nascita di organismi e pratiche solidali collegate alla stagione intensa dei movimenti per una globalizzazione alternativa, con la nascita dei primi Gruppi di Acquisto Solidale nel 2002 e dell’impegno nelle pratiche di consumo critico di network come la Rete Lilliput. È la crisi globale tra il 2007 e il 2011 che crea le condizioni e la spinta per la costituzione della rete di Cittadinanza Sostenibile, il principale contenitore che tenta di coordinare l’arcipelago di organizzazioni e gruppi affiancato poi, a partire dal 2016, dalla costituzione del Biodistretto dell’Agricoltura Sociale bergamasca. Tutti questi percorsi trovano oggi uno spazio e un’evoluzione comune all’interno del nascente Dess bergamasco.
Cosa sarà il Dess e come aderire
Il Dess sarà uno spazio di confronto, di mescolanza e di azione, un’associazione a cui potranno aderire singole persone, gruppi, reti, cooperative, imprese, scuole, enti locali. Sarà uno strumento a servizio di ciò che già esiste - partendo da nuovi strumenti di comunicazione coordinata che sappiano restituire in modo efficace la complessità delle iniziative presenti – ma soprattutto per innescare qualcosa di nuovo, che però necessità una continuità organizzativa e operativa. Sarà uno stile, quello della condivisione e della partecipazione che si realizzerà con l’assemblea e i forum di lavoro sulle diverse tematiche. Sarà una rete organizzata, con una segreteria esecutiva con il compito di tirare le fila dei diversi progetti in corso. Questa impresa collettiva ha bisogno del tuo contributo. Le porte sono aperte a chi vuole capirne di più, a chi ritiene di avere idee da condividere, a chi cerca sostegno per le proprie progettualità, a chi è disponibile a fare un pezzo di strada insieme. Le assemblee di maggio e di luglio hanno definito le quote di iscrizione (30 euro per i singoli, 50 per le associazioni e le scuole, 100 per le cooperative e imprese no profit e 200 per gli enti locali e le imprese profit); fino a inizio settembre c’è la possibilità di aderire come socio fondatore contattando la mail dess.bergamo@gmail.com, il 19 settembre al mattino ci sarà la cerimonia di fondazione del distretto, ma il percorso vero e proprio comincerà dal giorno dopo. Per chiunque voglia associarsi, ci sarà tempo di farlo per poter cosìì radicare il Dess bergamasco in ciascuna area territoriale.
Il viaggio sta per iniziare, ma solo insieme si può andare lontano.
Simonetta Rinaldi