L’azienda bergamasca si distingue nel settore anche per la sua costante attenzione al green e allo sviluppo sostenibile
In un mondo come quello dell’edilizia i valori connessi con la sostenibilità per le aziende del settore non sono sempre al primo posto. Con alcune eccezioni di rilievo: è il caso della Sangalli Spa, impresa bergamasca leader nel settore dei lavori stradali. Fondata nel 1979, l’azienda negli anni si è specializzata dapprima nella produzione di conglomerati bituminosi e calcestruzzi, e successivamente nella realizzazione di urbanizzazioni e infrastrutture. Oltre a una forte politica interna di valorizzazione della persona e dei dipendenti, Sangalli da diversi anni investe continuamente nella ricerca e sviluppo, in modo da conferire una declinazione sempre più green alla propria attività.
Il circolo virtuoso del fresato
«Facciamo parte di un sistema complesso, fatto di risorse e di equilibri che devono essere garantiti e salvaguardati. Proteggere questo equilibrio è una responsabilità di ciascuno di noi – racconta Marco Sangalli, titolare e legale rappresentante dell’azienda -. Nel 2018 abbiamo fatto un importante investimento acquistando un macchinario utilizzato solo da altre quattro aziende in Italia nel nostro settore: l’impianto in sequenza per la disgregazione del fresato». Durante il rifacimento del manto stradale, infatti, gli strati deteriorati che hanno perso le proprie caratteristiche strutturali vengono asportati dalla sede stradale con apposite macchine dette frese (da qui il termine fresato di asfalto); il materiale così rimosso può essere reimmesso nel ciclo produttivo del conglomerato bituminoso come materia prima secondaria grazie ad apposite lavorazioni. «La nostra azienda ha dunque investito in un macchinario detto Granulatore – continua Sangalli -, che ha il compito di frantumare e vagliare il fresato grezzo che proviene dal cantiere, per poter cosi suddividerlo in pezzature specifiche necessarie alla produzione di nuovo asfalto».
Il metodo di lavorazione del fresato precedentemente utilizzato dall'azienda permetteva di rilavorare e riutilizzare il 60% circa del materiale proveniente dal cantiere, mentre ora è possibile raggiungere una percentuale di fresato riutilizzabile del 100%, eliminando il materiale di scarto in modo da sfruttare totalmente questa materia prima secondaria.
Uno sguardo al futuro
Per avere un occhio sul futuro, Sangalli punta molto anche su ricerca e sviluppo, grazie al laboratorio di ricerca interno che permette all’azienda bergamasca di essere all’avanguardia nello studio di materiali altamente prestazionali e a elevata sostenibilità.
«Le nostre ultime ricerche sono orientate all’utilizzo di materie prime secondarie, che si possono riciclare all’interno della miscela per la realizzazione del conglomerato bituminoso con lo scopo di incrementarne le prestazioni – spiega ancora Sangalli -: le materie plastiche migliorano le proprietà del legante conferendogli maggior resistenza meccanica, mentre gli pneumatici a fine utilizzo possono essere utilizzati nuovamente per conferire proprietà fonoassorbenti all’asfalto. L’idea è quella di continuare a studiare nuove miscele sfruttando le peculiari specifiche di diversi materiali a fine vita utile in modo da realizzare prodotti con determinate caratteristiche, come maggiore facilità di stesa a basse temperature, migliore aderenza degli pneumatici, maggiore resistenza della pavimentazione... Tutto questo al fine di ridurre l’impatto ambientale delle nostre lavorazioni. Una maggiore conoscenza - conclude Sangalli - ci porterà ad ottenere per noi stessi e per le generazioni future una vita migliore e un ambiente con una maggiore sintonia tra necessità e progresso».