C’è più sostenibilità nelle scelte ma solo in alcuni settori
La rilevazione Stetoscopio 2021 mostra un aumento dell’incidenza della sostenibilità, soprattutto nei settori ambiente, energia, alimentazione
Per gli italiani la sostenibilità si declina principalmente in termini ambientali (57%) e, con percentuali minori, in termini di sostenibilità sociale (25%) ed economica (11%). Di conseguenza, le principali azioni intraprese per rendere più sostenibile il proprio stile di vita riguardano la riduzione dei rifiuti (56%), degli sprechi energetici e del consumo di risorse (55%) e la predilezione per i materiali riciclati o sostenibili (34%). Sul versante opposto i settori in cui si presta meno attenzione nelle scelte di sostenibilità sono il settore bancario e assicurativo, decisamente sottostimato nel suo impatto sulla sostenibilità dell’intero sistema economico e sociale, seguito dal settore intrattenimento, comunicazioni e cultura e dal settore dispositivi tecnologici (smartphone e tablet etc). Sono queste alcune delle evidenze emerse dalla rilevazione Stetoscopio 2021, condotta su un campione di 1.000 italiani (18-70 anni) rappresentativi della popolazione, realizzata a cura dell’istituto MPS - Evolving Marketing Research, volta a comprendere come la percezione della situazione sociale, economica e politica del Paese impatti sul “soggetto consumatore”. Dopo due anni di pandemia i temi della digitalizzazione degli acquisti e dei servizi da un lato e della sostenibilità come criterio guida nelle scelte dei consumatori dall’altro si sono rivelati essere due tendenze rilevanti per gli italiani. Anche se non mancano i distinguo all’interno delle rispettive tematiche.
Per quanto riguarda la sostenibilità, come anticipato, seppure sia un tema in crescita quanto ad attenzione da parte del consumatore, rimane ancora limitata ai settori più tradizionalmente associati al solo ambito dell’ecologia in senso stretto, come gli acquisti alimentari o i consumi energetici, la mobilità e gli elettrodomestici. In generale un italiano su 2, a parità di prezzo, sceglie un prodotto innovativo e sostenibile e 1 su 3 è disposto anche a spendere di più per la sostenibilità. La scelta dei brand ricalca lo stesso schema, con l’attenzione sulla base delle azioni “ambientali” condotte dai marchi nella lotta agli sprechi, nella tutela climatica e nell’utilizzo di materiali riciclati o a impatto zero. Meno rilevante risulta invece la selezione di un marchio sulla base di valori sociali e civili come l’inclusività, la trasparenza delle comunicazioni, il rispetto dei diritti. Di positivo annoveriamo che in ogni settore e ambito, l’incidenza dei fattori legati alla sostenibilità sale significativamente nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, l’ennesima riprova dell’attenzione della Generazione Z nei confronti dell’argomento.
Per visualizzare tutti i grafici e leggere gli approfondimenti si può fare riferimento al sito del progetto www.stetoscopio2021.it