feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Torrente Morla: verso il Contratto di Fiume

Uno strumento per unire comuni, enti e associazioni finalizzato alla tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua a elevata urbanizzazione

I fiumi e torrenti che necessitano maggiormente di uno strumento di programmazione, tutela e gestione sono quelli che soffrono delle criticità tipiche dei corsi d’acqua in territori a elevata urbanizzazione. Essi sono caratterizzati da trasformazioni del paesaggio e fenomeni di degrado diffuso: in questa categoria rientra il torrente Morla.

Oltre che nel capoluogo, il Morla attraversa numerosi altri comuni che per questo motivo hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che avvia l’iter per un “Contratto di Fiume”, ovvero un percorso coordinato di azioni integrate per prevenire situazioni di dissesto idrogeologico legate al corso del Morla.

Rientrano nel novero i comuni di Azzano San Paolo, Bergamo, Comun Nuovo, Levate, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Spirano, Stezzano, Zanica, Regione Lombardia, Ersaf, Provincia di Bergamo, Ato, UniAcque, il Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca, Legambiente Lombardia, Parco regionale dei Colli di Bergamo. Tutti gli enti coinvolti andranno a realizzare un’analisi conoscitiva del bacino fluviale e del territorio, produrranno un documento strategico e un programma d’azione, per poi giungere alla sottoscrizione del Contratto di Fiume conclusivo.

Cos’è un Contratto di Fiume

Il Contratto di Fiume è uno strumento volontario di programmazione strategica che persegue la valorizzazione e la corretta gestione di un bacino fluviale e del territorio di competenza, in un processo di restituzione dell’identità e di recupero delle sue funzioni ecosistemiche. I primi esempi di Contratti di Fiume sono stati istituiti in Francia negli Anni Ottanta mentre in Italia il primo è stato stipulato nel 2004 per il fiume Olona e da allora ne sono stati sottoscritti ben 60 in diverse regioni.

Il Contratto di Fiume è un accordo tra soggetti pubblici e privati per affrontare congiuntamente le vulnerabilità dei bacini fluviali e dei loro corsi d’acqua. Il corso d’acqua non deve però essere inteso solo come l’alveo del fiume e l’acqua che si trova al suo interno. Questo strumento di programmazione ha infatti un approccio integrato e multi-obiettivo volto a perseguire la salvaguardia dal rischio idraulico, la valorizzazione dei territori fluviali in termini di tessuto ecologico ma anche di fruizione dello spazio aperto, contribuendo allo sviluppo locale. Lo strumento del Contratto di Fiume consente infatti di esplorare soluzioni integrate e innovative, permettendo di lavorare a scala territoriale ampia, superando i limiti amministrativi e al contempo di rimarcare il ruolo delle associazioni e della società civile al fianco delle amministrazioni pubbliche.

Marzo 2023

Articoli Correlati

Importante appuntamento di approfondimento sulle CER. Mercoledì 20 marzo alle 20.45 al...
A marzo quattro giorni dedicati alla preziosa risorsa che dobbiamo conoscere e preservare...
In questo numero: SPECIALE AGRICOLTURA con INTERVISTE A SEI ESPERTI DEL SETTORE Lorenzo...
In questo numero: SPECIALE AGRICOLTURA con INTERVISTE A SEI ESPERTI DEL SETTORE Bortolo...