Inaugurati a pochi minuti dal centro di Bergamo l’orto botanico e l’ex monastero
Quando un immenso cielo azzurro è riempito da un caldo sole che illumina la città, a chi non verrebbe voglia di rifugiarsi nel verde della natura? Spesso, invece, per pigrizia o per abitudine si finisce per trascorrere le ore di riposo davanti alla televisione o, quando si decide di uscire, tra le vetrine dei centri commerciali. Giunta la domenica sera si fa un bilancio del week end appena concluso e ci si rende conto che quel prezioso tempo, di cui si dispone sempre meno, avremmo potuto passarlo con le persone care, in un luogo dove si respira aria fresca e pulita, lontano dall’andirivieni di auto e persone che assordano la nostra settimana. L’estate ormai alle porte invita a uscire all’aria aperta e i bergamaschi (ma non solo) non hanno più scuse: tasto rosso al telecomando, niente shopping e tutti in gita ad Astino.
Astino è un luogo magico, immerso nel verde e nel profumo delle erbe, un luogo ameno in cui stendersi al sole e rinfrescarsi con un piacevole picnic di primavera, uno spazio di relazioni ed esperienze per educare alla sostenibilità e contribuire ad armonizzare il rapporto tra natura e agricoltura, partendo dal contesto locale
Valle della Biodiversità
L’orto botanico della Valle della Biodiversità è un vero e proprio gioiello della natura: un museo all’aperto dove si studia, preserva e conserva il rapporto tra piante e uomo. All’inaugurazione della sezione del complesso di Astino dedicata all’orto, tenutasi nella mattinata del 14 maggio, era presente anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, arrivato sul posto a cavallo della sua immancabile bicicletta.
Contento di tagliare idealmente il nastro del parco, il sindaco confessa di averci messo del tempo per capire l’importanza di questa iniziativa, ma vedendone i risultati tutta la città non può che essere grata agli sforzi congiunti degli enti che hanno lavorato per la sua realizzazione, con il contributo della Regione Lombardia e degli assessorati ai Lavori pubblici, all’Ecologia e alla Cultura. «L’orto botanico di Astino – dichiara Gori – è un tassello in più per valorizzare la città e tutto il territorio; si tratta di un’occasione di attrazione e mi aspetto molte visite da parte delle scuole». L’invito chiaramente è quello di rispettare la delicatezza della valle, evitando di calpestare le aiuole e tenendo le auto il più lontano possibile dall’orto.
In rappresentanza della Regione Lombardia era presente Claudia Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo. «L’obiettivo è conservare il territorio in modo fruibile; ci piaceva l’idea dei parchi a servizio della cittadinanza, con la possibilità di realizzare un percorso dinamico e didattico che ci faccia crescere come cittadini».
A dare il caloroso benvenuto a tutti gli ospiti, il direttore dell’orto botanico, Gabriele Rinaldi, che con la passione che lo contraddistingue, ha invitato i presenti a “innamorarsi” della biodiversità: «Qui ad Astino avremo a che fare con la vita, proprio davanti ai nostri occhi». Gli esemplari di piante presenti, effettivamente, sono numerosissimi: si parla di 300 specie con almeno 1.500 varietà a seconda delle stagioni e delle programmazioni, dalle più rustiche alle tropicali in vaso. «Questo spazio – dice Rinaldi – è uno strumento e va suonato»; effettivamente addentrandosi tra le calendule e le piante di tabacco, una musica sembra levarsi dal suolo accompagnando il visitatore lungo il percorso.
Il monastero di Astino
Dopo soli due giorni dall’inaugurazione della Valle della Biodiversità ad Astino, Fondazione MIA ha avuto il piacere di aprire al pubblico il complesso del monastero, con la speranza che possa tornare ad accogliere i cittadini e intercettare turisti di passaggio in occasione di Expo.
Il monastero fu fondato nel 1107 da alcuni monaci vallombrosani, mandati a Bergamo da Giovanni Gualberto dei Bisdomini; nel corso dei secoli ha assunto funzioni diverse, prima di essere abbandonato: è stato un ospedale, un manicomio e una casa per agricoltori. Nel novembre del 2007 la Fondazione MIA ha acquistato il complesso e le terre circostanti, concesse in comodato gratuito all’orto botanico e ha dato il via al restauro, grazie all’appoggio finanziario di UBI Banca, della Regione, della Diocesi e delle sorelle Pesenti.
«Ora – dichiara Fabio Bombardieri, presidente MIA – è importante guardare al presente; vale la pena fare un ulteriore sforzo per interventi conservativi che consentano la massima fruibilità in occasione di Expo». Il taglio del nastro apre le porte dell’antico edificio, da cui si gode la vista privilegiata sui verdi colli del parco; il restauro non è ancora terminato, ma ha già riportato alla luce affreschi che erano stati coperti tra Otto-Novecento e permette di visitare il pian terreno e le cantine, dove si può pranzare e cenare. L’architetto Napoleone, responsabile dei lavori ad Astino chiosa: «Tra un anno e mezza ci sarà l’inaugurazione dell’intero complesso che sembra finalmente aver capito cosa fare da grande».
Da maggio a ottobre numerose saranno le iniziative culturali che si terranno nel complesso di Astino: fino a fine giugno sarà possibile visitare la mostra di National Geographic “Il futuro del cibo” e successivamente le mostre fotografiche di Luigi Veronelli e Pepi Merisio, ma numerosi saranno anche gli eventi musicali e ricreativi. Guardando al futuro, il consiglio di amministrazione della MIA sta pensando di destinare il complesso di Astino alla fondazione di una scuola di alta formazione per la cucina e l’ospitalità. Anche il sindaco si dichiara entusiasta per questa prospettiva: «È nella sostenibilità alimentare che questa valle trova la ragione del proprio futuro, da una parte grazie all’orto botanico appena inaugurato, dall’altra per il progetto della scuola alberghiera internazionale; la formazione, infatti, è una delle vocazioni principali di Bergamo».
Presente anche Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: «Astino è un gioiello nazionale e l’orgoglio di questa città; farò di tutto per appoggiare gli sforzi fatti e per collegare questo contesto straordinario ad altre realtà quando a settembre incontrerò i Ministri all’agricoltura di Francia e Spagna».
Situato a pochi chilometri dal centro, nei pressi del quartiere di Longuelo, il complessi di Astino è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta; in occasione della riapertura al pubblico, ATB ha istituito un servizio di collegamento con il centro di Bergamo, per cui sarà possibile raggiungere il parco anche grazie agli autobus Expo-Astino in partenza da Porta Nuova tutti i week end ogni 20 minuti, dalle 10.00 alle 20.00.
Laura Spataro