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Brescia: teatro dialettale per la riscoperta delle radici

Brescia: teatro dialettale per la riscoperta delle radici

Nella rassegna “Us da le as”, le compagnie locali recuperano il senso della tradizione portando sul palco commedie e risate

«Il dialetto è per noi una lingua a tutti gli effetti, con una sua dignità da mantenere in vita, da trasmettere anche a chi non ci pensa più. Il teatro dialettale è un modo per recuperare questo valore». A parlare è Luigina Cassa, regista e attrice della compagnia di teatro vernacolare Teatro7 di Calvisano (BS), che partecipa – insieme ad altri gruppi – all'annuale rassegna dedicata al teatro dialettale “Us da le as”.
La rassegna, giunta nel 2019 alla sua dodicesima edizione, è coordinata dall'associazione PalcoGiovani con il patrocinio del Comune di Brescia e porta sul palcoscenico risate e sagacia all'insegna delle radici popolari, tanto più profonde perché a rivitalizzarle è proprio la gente del luogo, stagione dopo stagione. Il fil rouge della rassegna è infatti la partecipazione delle compagnie teatrali del bresciano, spesso nate a livello amatoriale, spinte dalla passione, dall'amicizia e dal desiderio di dare valore a una lingua che rischia di scomparire. 

Divertirsi divertendo 

«Lo spirito guida della compagnia è la gioia di ritrovarsi e il nostro motto è “divertirci divertendo” - racconta Claudio Ferrari, responsabile della Compagnia Teatrale Olga del comune di Monticelli Brusati -. Siamo nati all'ombra del campanile, negli ambienti dell'oratorio, nel 1975 circa e all'inizio eravamo solo un gruppo di giovani amici animati dalla voglia di impegnarsi e far divertire. Rappresentavamo scenette, farse, commedie impegnate... Man mano il sodalizio si è rafforzato e infatti siamo ancora qui!».

La Compagnia Teatrale Olga conta oggi 20 membri tra attori e staff, e nel mese di aprile porterà in scena la commedia “Aiuto gh'è 'n lader en cà” di Lorenzo Stofler (28 aprile, ore 15.30, presso il Teatro Violino di Brescia). «Per noi il dialetto rappresenta l'infanzia, ci riporta al nostro vissuto quotidiano – continua Ferrari – e con il teatro dialettale cerchiamo di recuperare la vecchia parlata locale». Anche la Compagnia Teatro7 ha scelto una commedia di Stofler per la sua partecipazione a “Us da le as”: con la regia di Luigina Cassa, infatti, la sera di sabato 27 aprile darà vita a “L'è tota questiù de calsecc”, presso il Teatro Oratorio Sant'Afra di Brescia. «Scegliamo solitamente testi brillanti, che rappresentino la realtà popolare, e cerchiamo di avvicinarli al dialetto della bassa bresciana: questo ci dà modo di cogliere e trasmettere alcuni aspetti peculiari della cultura locale».

Secondo Cassa, però, c'è un significativo punto dolente nei 40 anni di attività della compagnia: «Tolti i tre tecnici luci e audio, facciamo fatica a coinvolgere i giovani. Da un lato molti ragazzi e ragazze non sanno bene il dialetto e quindi faticano molto nell'apprendimento del testo dialettale; dall'altro far parte di una compagnia teatrale, per quanto dilettantesca, richiede un notevole impegno, anche in termini di tempo». 

Nel caso di un altro gruppo amatoriale, la compagnia teatrale “Un fico” dell'oratorio di San Giovanni di Polaveno, invece, è proprio il dialetto a cucire tra loro generazioni diverse, anziché allontanarle. «Nel nostro gruppo teatrale – spiega il responsabile Cristian Boniotti – non abbiamo una composizione stabile: il nucleo varia di anno in anno. Vale anche per l'età: oggi siamo tutti piuttosto giovani!». 

La compagnia si è data il nome “Un fico” solo da poco, per ricordare l'esclamazione affettuosa spesso usata da una persona del gruppo mancata lo scorso anno: prima di allora era sempre stata solo la “Compagnia dell'Oratorio di San Giovanni di Polaveno, perché anch'essa – come da consuetudine diffusa per il teatro dialettale – è nata nell'ambito parrocchiale.

Da programma della rassegna vernacolare, saranno in scena domenica 14 aprile con “I caài de la biznòna” di Velise Bonfante, presso il teatro Violino. «È bello mantenere viva questa lingua che ci collega al nostro passato – conclude Boniotti - in dialetto parliamo con i nonni, a volte anche in casa. Certo, alcuni componenti del gruppo fanno un po' più fatica... Ma è importante recuperare e soprattutto tenere viva questa tradizione».

Erica Balduzzi

 

Ùs da le as - Aprile

Alcuni appuntamenti della XIIIª rassegna del teatro dialettale bresciano > Secondo atto

 

AL VIULÌ...NÓM

Teatro Violino - 220 posti - Parcheggio in zona - Via IX (interrato della chiesa) - Villaggio Violino - Brescia - Tel. 349 0816742 - ingresso € 5

 

DOMENICA 7 APRILE ORE 15.30

Compagnia "Pedrocca" di Cazzago S. Martino (BS): "Che bela famìa en pó difetàda" di Calogero Miucci, regia di Michela Bara

DOMENICA 14 APRILE ORE 15.30

Compagnia " Un Fico “ Oratorio di San Giovanni" Polaveno (BS)

"I caài de la biznòna" di Velise Bonfante

DOMENICA 28 APRILE ORE 15.30

Compagnia "Olga" di Monticelli Brusati (BS): "Aiuto gh'è 'n làder en cà"

di Lorenzo Stofler, regia di Ida Santin

MERCOLEDÌ 1 MAGGIO ORE 20.45

Compagnia "Amici del Cor" Vill. Violino - Brescia: "La caza striàda"

Scritto e diretto da Rita Spada

Aprile 2019

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