Amicizie contagiose e passaparola: oggi sono oltre 80 e in questa intervista ci raccontano la storia della loro avventura
Chi sono i ragazzi di Green Bei? Durante una passeggiata di metà novembre in riva al mare, quattro amici si sono accorti che la quantità di rifiuti presenti sulla battigia era inaccettabile. “Bisognerebbe fare un po’ di pulizia”, osservano quasi per scherzo: il giorno seguente erano tutti e quattro lì, con le maniche rimboccate e un gran senso civico, a tirare su i rifiuti che giacevano sulla spiaggia, da quelli abbandonati a quelli portati dal mare. La condotta irresponsabile altrui, come quella di abbandonare rifiuti al suolo, non ci autorizza a rimanere con le mani in mano: seppure i rifiuti dispersi per l’ambiente non siano nostri, il pianeta che vanno ad inquinare lo è. Ed è dunque nostro preciso dovere e interesse salvaguardarlo. Green Bei è un movimento - o meglio, “un’onda”, come amano definirla loro stessi - composto da giovani tra i 25 e i 28 anni. Il termine green, naturalmente, è legato allo spirito ambientalista che li accomuna, “bei” in veneto significa “belli”: effettivamente cosa c’è di più bello che un gruppo di giovani che si attiva in prima persona per la salvaguardia del pianeta? “Ci piace pensare a noi come ad un’onda di energia positiva che chiama a sé altrettante belle onde ed energie creando una forza irrefrenabile” racconta il team di Green Bei.
L’onda positiva di Green Bei
Il movimento è nato in maniera spontanea: dopo la prima raccolta, il gruppo ha riscosso apprezzamenti e le conoscenze più vicine hanno da subito manifestato l’intenzione di attivarsi sul territorio unendosi alla raccolta successiva e così via, in una vera e propria onda di positività. Poco dopo arriva l’idea di aprire il profilo Instagram @green.bei, dove condividere le date delle raccolte in programma per coinvolgere sempre più cittadini. Questo tipo di comunicazione si è rivelata una mossa vincente: al terzo ritrovo hanno aderito spontaneamente quasi 40 persone. La squadra si è dunque avventurata nella creazione di un blog e di una pagina Facebook, che ha permesso al movimento di raggiungere molte più persone, fino ad arrivare a coinvolgere 80 persone a raccogliere insieme rifiuti per una spiaggia più pulita.
Un meraviglioso esempio di cittadinanza attiva mossa dall’amore e dal rispetto per il proprio territorio.
Piccole azioni crescono
Questo è esattamente quello che si intende quando si dice che ogni piccolo gesto può fare la differenza: pensiamolo sempre applicato a grandi gruppi di individui.
Come funziona Green Bei? Oltre all’azione sul campo, cuore del movimento, i ragazzi di Green Bei si sono adoperati per avere una struttura organizzativa volta a divulgare la loro azione e sensibilizzare altre persone ai motivi che li hanno spinti ad agire, con l’intento di coinvolgere sempre più persone.
Al momento l’operato dei ragazzi di Green Bei si concentra nella zona della spiaggia di Sottomarina che, con oltre 5,5 km di litorale offre molto spazio di azione. Un grande punto di forza sono i sostenitori del movimento pronti a segnalare zone con una maggiore presenza di rifiuti e che necessitano maggiormente l’intervento di azioni di pulizia.
L’intento è quello, pian piano, di spostarsi su spiagge limitrofe come Isola Verde e Ca’ Roman così come effettuare la pulizia dei canali di Chioggia e della laguna. Non sono escluse trasferte più lontane in futuro. Oggi Green Bei è anche partner della Campagna 30x30 Italia lanciata da Worldrise per proteggere il 30% dei mari entro il 2030.
Il riscontro dei cittadini
A conferma del valore dell’iniziativa, è ottimo il riscontro delle persone che prendono parte agli eventi con una grande voglia di attivarsi per il bene del pianeta, provando a tamponare la superficialità con cui molti non si preoccupano di salvaguardarlo neanche con piccoli gesti. I rifiuti più comuni sono proprio mozziconi di sigaretta e bottigliette di plastica: indice del fatto che il degrado derivi, in gran parte, da piccole abitudini sbagliate di mancanza di cura del bene pubblico. Oltre a grandi quantità di polistirolo e di reti da pesca. Decenni di disattenzioni sulla salvaguardia del nostro pianeta hanno inciso gravemente sul suo attuale stato di salute, ma è da piccoli gesti – come la voglia di mettersi in gioco di tutti coloro che partecipano alle giornate di raccolta – che si percepisce un profondo desiderio di cambiamento.
Come partecipare?
Unirsi è semplice: seguendo le pagine social come la Pagina Facebook di Green Bei e la Pagina Instagram, sarà possibile rimanere aggiornati sui momenti di raccolta e sulle modalità (materiali da lavoro e comportamenti da tenere, soprattutto in un periodo delicato come quello attuale, legato all’emergenza sanitaria).
Rendere le persone consapevoli della gravità della situazione ambientale è fondamentale: oltre alla divulgazione verso il grande pubblico tramite media, documentari, film, libri e canali social, è importante portare questi temi nelle scuole di tutte le età. Illustrare le iniziative presenti sul territorio e cercare di coinvolgere gli studenti, con il supporto dei genitori se troppo piccoli. Indurre tutti a comportamenti più rispettosi dell’ambiente: questo è anche l’intento del gruppo di lavoro di Green Bei, che, appunto, non si occupa solo di pulizia delle spiagge. Solo con un’azione a tutto campo, che coinvolga tutte le classi sociali, sarà possibile avere un impatto significativo sulla tutela dell’ambiente.
Laura Zunica