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La sensuale scultura del Canova in mostra a Milano

Canova a Milano

Due esposizioni per raccontare come l’artista rivoluzionò il modo di fare scultura

Nell’ambito del progetto #canovamilano la città meneghina offre, fino al 15 marzo 2020, la possibilità di visitare due mostre dedicate al grande scultore italiano: “Canova/Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna alle Gallerie d’Italia” e “Canova. I volti ideali” alla Galleria d’Arte Moderna (GAM). Veneto di nascita, dopo il trasferimento a Roma nel 1781 Antonio Canova (Possagno, 1757 - Venezia, 1822) diventò il più importante scultore a cavallo tra XVIII e XIX secolo.

Il confronto con Thorvaldsen

Nell’elegante cornice delle Gallerie D’Italia, le opere di Antonio Canova sono messe a confronto con quelle di un altro scultore di egual fama nella sua epoca, il danese Bertel Thorvaldsen. Tra fine '700 e inizio '800 il mondo artistico ritrovò l’amore per l’antica bellezza dell’arte statuaria mediterranea anche grazie a Antonio Canova, che rivoluzionò il modo di far scultura.

L’intuizione che lo portò a perfezionare il suo metodo di lavoro arrivò osservando le statue antiche e i metodi che i restauratori utilizzavano al tempo per integrarne le parti mancanti. Canova e Thorvaldsen aprirono i loro grandi studi nel centro di Roma: grazie a due dipinti esposti in mostra, che raffigurano i laboratori degli artisti, è possibile comprendere come avveniva il loro lavoro, ma non solo. I laboratori infatti fungevano anche da atelier per la promozione della propria immagine.

Colleghi e rivali, Canova e Thorvaldsen seppero coniugare la loro sensibilità artistica con una sagace abilità auto-celebrativa permettendo a visitatori e viaggiatori della Roma del tempo di entrare nei loro studi e ammirare le loro opere, spesso ottenevano infatti altre commissioni. I due maestri erano infallibili anche per quanto riguarda la gestione e l’organizzazione della bottega: entrambi si circondarono di ottimi collaboratori che lavoravano assiduamente sui loro progetti, tenendo per sé il “tocco finale”.

La mostra alla Gallerie d’Italia ci fa immergere nel vivace e arduo lavoro dei maestri e dei loro seguaci, evidenziandone affinità e differenze. I personaggi scolpiti da Canova sembrano fatti di carne viva, sono sensuali e restituiscono una percezione calda della materia. Le sue Tre Grazie paiono danzare mentre quelle di Thorvaldsen, fedele all’essenza fredda del marmo, sembrano incastonate nella loro eterna statica bellezza. Canova e Thorvaldsen furono celebrati in patria e all’estero e soprannominati i “moderni Fidia”, dal nome del famoso scultore e architetto dell’antica Atene.

Una scrupolosa ricerca dell’armonia

Gli ambienti neoclassici della Galleria d’Arte Moderna, ricchi di specchi, riflessi e decorazioni, fanno da sfondo alle “teste ideali” di Canova. Durante gli ultimi dodici anni di attività, Antonio Canova si dedicò alla lavorazione di una serie di teste in marmo che fu lui stesso a battezzare “ideali”.

L’allestimento della mostra è stato fatto recuperando le indicazioni canoviane sull’esposizione dei suoi marmi. Le teste ideali del Canova non rappresentano personaggi reali, ma idealizzazioni dell’immagine femminile.

Cercando l’equilibrio perfetto, Canova analizzò le infinite variazioni della bellezza femminile, minime differenze nelle acconciature, nelle espressioni, nella resa virtuosistica del marmo. I suoi volti giunsero a una progressiva semplificazione formale. La più famosa delle effigi è la Vestale. Realizzata tra il 1818 e il 1819, la Vestale fu replicata in tre marmi che per la prima volta si trovano riuniti in occasione della mostra alla Galleria d’Arte Moderna.

Cristina Cireddu

 

Mostre in Lombardia ... e non solo

  • Tintoretto rivelato. Nel cinquecentesimo anniversario della nascita del maestro veneziano arriva in città l’Annunciazione del Doge Grimani. Lecco - Palazzo delle Paure - Piazza XX Settembre. Fino al 2 Febbraio 2020.
  • GUGGENHEIM. La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso. Cinquanta capolavori dei grandi maestri impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie dei primi del Novecento. Milano - Palazzo Reale Piazza del Duomo, 12 - Milano. Fino al 1 marzo 2020.
  • Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi. Temi centrali sono l’amicizia femminile, il rapporto tra il pittore e la modella, donne fiere al punto da divenire feline, la nostalgia di paradisi perduti, la crudezza della realtà. Vicenza - Basilica Palladiana - piazza dei Signori. Fino al 13 aprile 2020.
  • Andrea Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno. La rassegna presenta il percorso artistico del grande pittore, dagli esordi giovanili al ruolo di artista di corte dei Gonzaga. Torino, Palazzo Madama – Piazza Castello. Fino al 4 maggio 2020.
  • Tiziano e Caravaggio in Peterzano. Allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio, Simone Peterzano è protagonista cruciale nel panorama artistico rinascimentale. Bergamo - Accademia Carrara - Piazza Giacomo Carrara, 82. Dal 6 febbraio al 17 maggio 2020.
  • Donne nell’arte: da Tiziano a Boldini. Un’esposizione dedicata alla rappresentazione della donna nell’arte dal Cinquecento fino alla Belle Époque. Brescia – Palazzo Martinengo Cesaresco, Via Dei Musei 30. Fino al 7 giugno 2020.
  • La Riscoperta di un Capolavoro. Mostra dedicata al Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Bologna - Palazzo Fava - Via Manzoni 2. Dal 12 marzo al 28 giugno 2020. 

 

Gennaio 2020

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