La qualificazione agli europei del 2016 per la squadra di De Biasi rappresenta un passo avanti per l’integrazione dell’Albania in Europa
La squadra di calcio albanese ha sconfitto quella armena lo scorso 11 ottobre. I giornali e le emittenti televisive della nazione hanno esordito il giorno seguente con il titolo “Kualifikimi hisotik”: qualificazione storica.
È la prima volta che l’Albania raggiunge un risultato così importante nel panorama calcistico. La squadra guidata dall’allenatore De Biasi volerà a Parigi nel 2016.
A seguito dell’incontro, un fiume di persone si è riversato in Piazza Madre Teresa, la stessa che lo scorso anno a settembre aveva accolto Papa Francesco, per celebrare la vittoria e la squadra è stata accolta dal Premier Edi Rama e dalla ministra dell’Educazione e dello Sport Lindita Nikolla.
I festeggiamenti per la vittoria hanno coinvolto anche Kosovo e Macedonia, dove l’etnia albanese registra una massiccia presenza. Il successo calcistico in questo caso viene interpretato come un altro passo avanti per il Paese delle Aquile che sta affermando la propria presenza nel panorama europeo.
Si tratta di una spinta di incoraggiamento che viene dal mondo dello sport, l’affermazione del desiderio di sentirsi parte dell’Europa, che per anni è sembrata così lontana.
Non solo, questa vittoria è servita anche a far sentire il popolo più unito; il calcio inoltre diventa strumento di emancipazione e la popolarità acquisita dalla squadra muove diversi interessi economici come la possibilità di costruire nuovi stadi o semplicemente iniziare a migliorare la gestione di quelli esistenti.
Gli albanesi sono tifosi e amanti di questo sport tanto quanto gli italiani, ma hanno sempre seguito le squadre straniere agli europei o ai mondiali, facendo il tifo per quella del paese dove hanno vissuto o dove si è trasferito qualche parente.
Le più gettonate sono sempre state Italia, Inghilterra e Germania. Ora agli europei di Francia 2016 potranno, finalmente, tifare Albania. Volare in Francia con la squadra nazionale, significa aprirsi a un orizzonte europeo con la speranza di raggiungerlo anche in altri settori, non soltanto quello calcistico.
Elena Pagani