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Allarme fontanili

Allarme fontanili

Piccole oasi di biodiversità da tutelare nella Bassa Bergamasca

Risale a poco tempo fa un fatto che ha scosso gli abitanti di Barbata e del vicino centro di Fontanella, nella Bassa Bergamasca.

A causa dello sversamento di un presunto materiale inquinante in una roggia, su cui le competenti autorità stanno ancora indagando, si è verificata una consistente moria di pesci.

L’episodio, verificatosi in aprile 2017, sembra essere stato tuttavia un fenomeno isolato e infatti l’allarme è rientrato, nonostante l’area sia ancora monitorata. Secondo quanto accertato dalla Polizia Locale, lo sversamento di materiale inquinante sarebbe avvenuto in provincia di Cremona raggiungendo i canali del comune bergamasco per effetto delle correnti.

Nei prossimi mesi il caso verrà approfondito per fare maggior chiarezza sull’accaduto. Nello stesso periodo una situazione analoga ha interessato il territorio fontenallese: episodi gravi che intaccano e mettono a rischio la grande risorsa paesaggistica di questo territorio della Bassa Bergamasca, contraddistinto da un numero considerevole di risorgive che contribuiscono a renderlo unico.

Terra di fontane

Una caratteristica che Fontanella, per esempio, porta nel nome; e infatti sono numerose le risorgive che solcano il suo territorio: variano nel tempo, ma complessivamente sono una quarantina. Questo fa di Fontanella il comune con la maggior densità di fontanili nella provincia di Bergamo, dal momento che presenta un fontanile ogni 40 ettari circa di superficie comunale.

Con le sue fasce arboree e arbustive, anche un semplice fontanile costituisce una piccola riserva naturale degna di attenzione e di tutela, dove è possibile incontrare volatili e mammiferi molto comuni, ma anche specie caratteristiche tutelate da una precisa direttiva europea.

Fontanella San Cosmo e Saragozza sono così delle tappe fondamentali per chiunque voglia conoscere più da vicino, in un ambiente opportunamente attrezzato, le caratteristiche dei fontanili della Bassa Bergamasca, unitamente ai manufatti che li contraddistinguono.

Ma cos’è un fontanile?

I fontanili sono corpi idrici di origine in parte naturale, in parte artificiale. Le acque piovane, quelle assorbite dal letto dei fiumi o ancora quelle derivate dall’irrigazione dei terreni si infiltrano nel sottosuolo, attraversando strati di ghiaie permeabili, finché in pianura non incontrano uno strato impermeabile di limi e argille che ne arresta la discesa. Si crea così una falda freatica, ovvero una zona satura d’acqua che impregna lo strato di sabbia e ghiaie come una spugna.

È come un serbatoio d’acqua incastrato tra due strati di terreno. Nelle zone più a valle, come appunto nella Bassa Bergamasca, la falda si avvicina molto alla superficie: così, quando l’uomo pianta nel terreno tini di legno o tubi metallici che – per effetto della pressione – facilitano la risalita dell’acqua in superficie, ecco che nasce un fontanile.

Perché tutelarli

Se un tempo i fontanili erano elementi paesaggistici essenziali per la bonifica e l’irrigazione dei campi, un ruolo che del resto conservano ancora, oggi – se opportunamente attrezzati e valorizzati – possono costituire delle piccole oasi di relax dove poter osservare da vicino la flora e la fauna tipiche del luogo.

Possono rappresentare inoltre un valido strumento di didattica per sensibilizzare la cittadinanza alla ricchezza ambientale del territorio in cui vivono, musei naturali a cielo aperto. Bellezza e biodiversità da preservare dunque, anche dagli episodi di inciviltà che talvolta le compromettono.

Lorenzo Dell’Onore

Luglio 2017

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