In 29 paesi le iniziative della Settimana Europea per la Riduzione dei rifiuti
L’edizione di quest’anno, svoltasi dal 18 al 26 novembre 2023, ha vantato un'incredibile varietà di partecipanti, tra cui autorità pubbliche, aziende private, istituti scolastici, la società civile, cittadini e cittadine, che insieme hanno messo in atto una campagna europea che contribuisce alla sensibilizzazione ambientale, diffondendo il messaggio della necessità della riduzione dei rifiuti, in numerose città e regioni.
Quest'anno la Settimana dedicata si è presentata più grande e coinvolgente che mai, con 14.522 azioni pianificate in 29 paesi grazie al contributo di 35 tra coordinatori e coordinatrici. Queste azioni sono il cuore pulsante dell'intera campagna, rappresentando un'ampia varietà di iniziative sia in presenza sia online. Tutto ciò è una chiara testimonianza di come sia possibile unire le forze per promuovere uno stile di vita più sostenibile.
Il packaging
Ogni anno c’è un focus diverso e il tema di quest’anno è stato il packaging, soprattutto quello monouso che avvolge tutto il cibo che noi compriamo e tantissimi oggetti di uso quotidiano. Nonostante la sua versatilità e utilità, dobbiamo riconoscere che contribuisce in maniera significativa alle problematiche ambientali. Nel contesto dell'Unione Europea, infatti, il 40% delle plastiche prodotte e il 50% della produzione di carta sono destinati al packaging. Al termine del loro ciclo di vita, rappresentano il 36% dei rifiuti solidi urbani, che risultano non riciclabili. La situazione peggiora se guardiamo alle previsioni future: i rifiuti da imballaggio sono aumentati di oltre il 20% negli ultimi 10 anni nell’UE, in particolare come imballaggi monouso, e aumenteranno di un altro 19% fino al 2030.
Nel periodo tra il 2012 e il 2020, il volume di imballaggi non riciclabili è aumentato in modo significativo soprattutto a causa dell’aumento dello shopping online. In risposta a questa sfida, nel dicembre 2020 la Commissione Europea ha delineato l'obiettivo ambizioso che entro il 2030 tutti gli imballaggi dovrebbero essere riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile, mirando a ridurre il superfluo e di conseguenza la quantità di rifiuti che ne deriva. La prevenzione nel non creare nuovi rifiuti viene ancor prima di possibili idee sul loro riutilizzo e l'obiettivo è chiaro: spingere per una trasformazione verso pratiche di consumo più sostenibili.
Questo imperativo ambientale richiede un impegno sia a livello individuale che collettivo. Ognuno di noi ha un ruolo fondamentale da svolgere nel ridurre l'impatto ambientale del packaging monouso, prediligendo, ad esempio, la spesa in negozio -e non online- o l’acquisto di cibi sfusi. Una scelta consapevole verso prodotti con imballaggi sostenibili o che privilegiano alternative riutilizzabili, può fare la differenza; tuttavia, la responsabilità non è solo dei singoli consumatori: le aziende devono essere agenti di cambiamento, rivolgendo l'attenzione alla progettazione di imballaggi eco-compatibili e sostenibili.
Dalle scuole all’università
In quei giorni si sono tenuti moltissimi incontri con esperti del settore, come la giornata di dibattito “L’Italia del riciclo” a Roma e la promozione di realtà che si impegnano per una filiera circolare. I progetti arrivano anche nelle scuole perché, lo sappiamo, per cambiare le cose è molto importante partire dall’educazione dei bambini e delle bambine. Promuovere la consapevolezza ambientale nelle scuole è fondamentale per insegnare alle giovani generazioni l'importanza di ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti, preparando così futuri cittadini informati e responsabili. Uno dei tanti esempi lo troviamo in una scuola nel Veneto nella quale si è tenuto il progetto: “Gioca con l’ambiente, è divertente!”. Studenti e studentesse hanno presentato i concetti chiave della campagna ambientale attraverso pannelli espositivi creati con materiali riciclati, offrendo un approfondimento sui temi cruciali della riduzione dei rifiuti: le 3 R, vale a dire Riduci, Riutilizza, Ricicla. Hanno poi condiviso il frutto del loro impegno regalando ai compagni e alle compagne della scuola primaria giocattoli artigianali costruiti interamente a mano, realizzati con carta e cartone riciclato. Ogni giocattolo è accompagnato da un manuale d'istruzioni che trasmette così il valore della creatività, del riciclo e dell'impegno per un futuro sostenibile. Un altro forte segnale arriva dall’Università più grande d’Eu ropa: La Sapienza. Nel plesso universitario di Roma si sono tenuti numerosi convegni con esempi di strategia e azioni di divulgazione e sensibilizzazione. Ma la Settimana per la Riduzione dei Rifiuti è stata ricchissima di eventi a tema in tutta l’Unione Europea con mostre d’arte, esposizioni, incontri presso enti importanti, atelier, musei allestiti in Francia, Spagna, Grecia, Portogallo e molti altri paesi.
Sostenibilità è giustizia
Nella semplicità dell'atto di ridurre i rifiuti, troviamo una potente espressione di impegno verso un futuro sostenibile. La Settimana europea ci offre l'opportunità di riconsiderare il nostro rapporto con il consumismo sfrenato e di adottare uno sguardo più attento verso le risorse del nostro pianeta. Come afferma l'autrice femminista ed ecologista Vandana Shiva, “La sostenibilità non è solo una questione ecologica, è una questione di giustizia. Quando distruggiamo l'ecosistema, distruggiamo l'equità. La salute della terra è legata alla nostra stessa salute”. Queste parole risuonano nel cuore di una campagna che non riguarda solo la gestione dei rifiuti, ma la difesa di un mondo più equo e sano per tutte le forme di vita che lo abitano.
Ridurre, riutilizzare, riciclare: sono azioni apparentemente modeste che però riflettono un potere immenso nella costruzione di un futuro in armonia con la natura. Ogni sforzo, grande o piccolo, contribuisce a questo processo di trasformazione, guidato dalla consapevolezza della nostra responsabilità verso la Terra e verso le generazioni future.
Marta Bello