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Capitali europee della cultura 2016. Wroclaw/Breslavia in Polonia e Donostia/San Sebastian in Spagna

wroclow breslavia capitale europea della cultura

Un anno all’insegna di “Spazi di bellezza” e “Cultura della convivenza”

Wroclaw_Breslavia%20Polonia.jpgLa designazione delle Capitali europee della cultura fu inizialmente promossa dal Ministro della Cultura greco Melina Mercouri nel 1985, per divenire poi un’iniziativa in seno all’Unione Europea. Negli ultimi vent’anni il progetto si è gradualmente ampliato, andando a individuare di anno in anno almeno due città tra loro gemellate.
 
Lo scopo principale dell’iniziativa è di mettere in luce i pregi della storia, della tradizione dei luoghi e delle genti delle città a cui viene riconosciuto il titolo di Capitale europea della Cultura, ma anche e soprattutto, di fornire loro la possibilità di farsi conoscere e apprezzare su scala mondiale da un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Per il 2016 il titolo è stato riconosciuto a Breslavia (Wroclaw in polacco) e alla gemella spagnola San Sebastian (Donostia in basco).
 

Breslavia (Polonia) nello spirito del motto “Spazi di bellezza”

Col nome di Wroclaw in polacco, Breslavia rappresenta una delle città più antiche e più belle a sud-ovest del paese; venne edificata sull’acqua ed è ancora oggi attraversata dai numerosi affluenti e canali dell’Oder; sorge su 12 isole collegate da ben 112 ponti.

È sede universitaria e conta più di 50 mila studenti, oltre ad aver dato i natali a illustri scienziati e intellettuali, tra i quali Ernst Cassirer, Edith Stein e Alois Alzheimer. La città polacca delle Palazzine di Hänsel e Gretel, quarta nazionale per popolazione e capitale culturale della Polonia, è stata segnata da profondi cambiamenti in passato.

La sua identità si è costruita prima sotto il Regno di Boemia, poi con la dominazione asburgica e infine con la cessione alla Prussia. Oltre alla città vecchia e alla piazza principale, diverse sono anche le attrattive moderne come il quartiere Wuwa, l’acquario e lo zoo.

Hala Stulecia, il Palazzetto del Centenario, è inoltre patrimonio Unesco. Simbolo di Breslavia non sono solo le grandi menti, ma anche i piccoli gnomi (circa duecento) che si incontrano camminando per la città sotto forma di curiose statuine.

Attenzione a non inciamparci, pare si arrabbino non poco! Il motto di Wroclaw 2016 è “Spazi di Bellezza” un tema che verrà interpretato dai numerosi artisti coinvolti alla manifestazione.

La cerimonia di apertura è stata il 17 gennaio; tra le iniziative per il 2016 Breslavia sarà Capitale Mondiale del Libro, con un’edizione speciale della European Literature Night. Il programma includerà anche l’International Jazz Day, il Singing Europe Festival e l’International Theatre Olympics.

San Sebastian (Spagna) celebra la cultura della convivenza

Donostia/San Sebastian, doppio toponimo della città, in lingua basca e in spagnolo, ha inaugurato il suo anno culturale il 20 gennaio con una serie di grandi eventi concomitanti con la festa tradizionale della Tamborrada, una manifestazione religiosa e folkloristica in onore del santo patrono, che quest’anno avrà un sapore tutto europeo.

Tuttavia la cerimonia di apertura ufficiale europea si è tenuta il 23 gennaio, sei giorni dopo quella polacca, al Teatro Victoria Eugenia, seguita da un concerto. Il calendario fitto di eventi di Donostia-San Sebastian presentato per il 2016 segue il motto di “Cultura para la convivencia” (Cultura della convivenza) e promuove modi alternativi di convivere nella diversità attraverso l’arte e la cultura.

Simboli della rassegna sono i tre fari marini: il Faro della Vita (l’individuo e la società), il Faro della Pace (rispetto e convivenza) e il Faro delle Voci (diversità e mutua comprensione).

Punti salienti del programma saranno poi il Trattato di Pace, una mostra sulla rappresentazione della pace e della violenza in Europa; “Ambasciate itineranti”, un progetto che porterà artisti di nazionalità diverse in molte città europee in nave, autobus e bicicletta per creare, condividere e diffondere le opere d’arte provenienti da paesi linguisticamente molto diversi tra loro.

Le strade della città basca, che conta meno di duecentomila abitanti (un terzo rispetto alla polacca Breslavia) saranno fonte d’attrazione lungo tutto l’arco dell’anno e delizieranno non solo la vista ma anche i palati più esigenti con le tipiche tapas locali e le bevande al sidro.

Vanessa Gritti

Febbraio 2016

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